La Fondazione Primaro ed il PD hanno voluto ricordare Gian Piero a dieci anni dalla sua prematura scomparsa. Abbiamo pensato di farlo come sarebbe piaciuto a Lui: in modo semplice, piantando un albero, essendo Gian Piero una persona che amava la terra, scegliendo una specie arborea autoctona molto diffusa nel nostro territorio, al quale era profondamente legato non solo per gli affetti famigliari ma anche politici e professionali. Per la verità Gian Piero non ce lo siamo mai dimenticati non solo perché questo Parco, che tutti noi abbiamo il dovere di conservare e di valorizzare, è a Lui dedicato ma soprattutto perché continuiamo a portare avanti gli ideali nei quali credeva e le battaglie per le quali si era impegnato tanto sul piano professionale. Vorrei dire tante cose ma non farei che ripetere tutto quello che ho scritto il giorno stesso della sua scomparsa e pubblicate sulla stampa locale due giorni in concomitanza delle ricorrenza del 25 Aprile. Non posso che partire da una constatazione che viene spontanea pensando a Gian Piero: era l’espressione autentica di questa terra e della sua gente (civile, laboriosa ed altruista).Stiamo vivendo tempi non facili dove qualche volta la parola futuro sembra sfuocata, lontana, in particolare per molti giovani ed anche in questo luogo che rappresenta l’emblema dell’impegno verso gli altri, come proprio è stato testimoniato da quello che ha fatto la persona che qui ricordiamo. In tanti veniamo pervasi dal dubbio che spesso conti di più apparire che essere o per dirla in modo più semplice ed efficace: la preoccupazione che valgono di più le parole rispetto alla concretezza dei fatti. Ma per fortuna sono paure passeggere e noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscere e lavorare con Gian Piero, pensando a Lui ci viene facile vincere queste incertezze perché proprio da Gian Piero è venuto l’esempio concreto di quello che veramente conta e come deve essere lo stile di ognuno di noi nei comportamenti quotidiani e nel rapporto con gli altri. A dieci anni di distanza non abbiamo dimenticato la sua capacità di saper svolgere un lavoro paziente, costante, quasi impercettibile ma di grande utilità, dimostrando con i fatti cosa significa il valore della responsabilità personale. Si potrebbero ricordare tanti episodi o evidenziare alcuni tratti distintivi della Sua personalità ma solo su due questioni mi voglio soffermare:
- Una l’ho sfiorata all’inizio quando ho affermato il legame di Gian Piero per la terra ed il suo impegno professionale e riguarda l’attenzione che abbiamo cercato di mantenere su questo tema che è stato al centro del suo impegno politico.
Seppur in modo tardivo, tanti stanno riscoprendo l’importanza per il nostro paese del settore agricolo. E’ un fatto positivo. Fortunatamente gli amministratori pubblici di questa zona penso ne abbiano sempre avuto la consapevolezza. Gian Piero oggi sarebbe molto orgoglioso nel constatare alcune positive trasformazioni che sono intervenute in questo territorio segnate dall’impegno proficuo di diverse aziende agricole ed è significativo che proprio alcune di esse siano gestite da giovani imprenditori agricoli che grazie alla tenacia del loro impegno hanno conseguito importanti riconoscimenti nazionali per la loro professionalità, per la qualità delle loro produzioni e per avere introdotto nelle loro aziende innovative tecniche di produzione con grande rispetto della primaria risorsa che questo territorio dispone: l’acqua. In molto casi si tratta di aziende associate all’organizzazione dove come dirigente Gian Piero ha dispiegato il suo impegno professionale.
- Gian Piero aveva un bellissimo rapporto con i giovani che sapeva responsabilizzare e coinvolgere.
“Incontrandoci qui, “giù alla festa”, ritroviamo Te, il tuo ottimismo, la tua solidarietà, la tua allegria.
Hai condiviso con noi i valori che ti appartenevano e noi ne faremo tesoro. Grazie per gli stimoli che ci hai saputo dare e per il sostegno che ci hai costantemente fornito”.
E’ questa la testimonianza più bella ed anche la più autentica su ciò che è stato per tutti noi Gian Piero a cui va il nostro ricordo e la grande riconoscenza che gli dobbiamo.
Filo, 23 aprile 2015