PRESENTAZIONE LIBRO “DA UNA PARTE DELLA BARRICATA” DI VINDICE LECIS

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Presentazione del libro di Vindice Lecis,  “Da una parte della barricata”:

 

 

Presentazione della vecchia bandiera della Gioventù Socialista Filese dopo il restauro curato da Francesco Pertegato

Presentazione di Egidio Checcoli

 

La scritta sulla vecchia bandiera della Gioventù Socialista Filese “Guerra al regno della guerra” riflette il sentimento di avversità della nostra comunità alla guerra, al dolore e alla disperazione che porta e che è sempre difficile e a volta impossibile cancellare.

Per le generazioni che ci hanno preceduto ha rappresentato il sentimento antifascista del nostro paese e la speranza di una società libera, democratica e solidale.

Durante il ventennio fascista questa bandiera è stata gelosamente custodita da due donne coraggiose: Pierina Corelli e Benilde Ricci Maccarini.

Nel dopoguerra è stata conservata con orgoglio e solo in poche e rare occasioni è stata esposta al pubblico.

Era ridotta a un brandello ed è stato possibile il recupero grazie alla generosità e alla professionalità del nostro concittadino Francesco Pertegato.

Lo ringrazio da parte della nostra Fondazione, convinto di interpretare il sentimento della nostra comunità ed in particolare di quanti si riconoscono nei valori che questa bandiera ha rappresentato e rappresenta tuttora e di tutti coloro che sono impegnati affinché non si disperda la nostra memoria.

L’intervento che è stato realizzato per il suo restauro lo consideriamo un’opera d’arte anche se penso che tale affermazione non piacerà a Francesco.

Francesco Pertegato, oltre ad essere nostro concittadino, impegnato nella difesa del bene comune, è un qualificato  restauratore di tessuti oltre ad aver scritto articoli ed interventi pubblicati in riviste specializzate.

Ne richiamo solo alcuni:

–          Tecnica di realizzazione del ricamo e procedimenti di restauro, in Botticelli e il ricamo del Museo Poldi Pezzoli;

–          Il trattamento delle sete friabili nei tessuti storici d’arredo, in Le tappezzerie nelle dimore storiche;

–          I tessili: degrado e restauro, Firenze, 1993;

–          Il restauro degli arazzi, Firenze, 1996.

A Francesco  chiedo la cortesia di illustrarci l’intervento che ha realizzato ringraziandolo sentitamente pe il bellissimo regalo che ha fatto al nostro movimento e al paese di Filo.

 

La-vecchia-bandiera-della-Gioventù-Socialista-di-Filo
Vecchia Bandiera Gioventù Socialista

 

L’intervento di Francesco Pertegato

 

Filo – Presentazione vecchia bandiera

In memoria di Pierina Corelli

In ricordo di Giuseppe Cesari e  Carlo Cassani

Informazioni che si ricavano guardando da vicino e che ci consentono di individuare tre stagioni nella vita della bandiera.

A – La scritta ricamata e la data (1919) scritta a pennello.

B – Le macchie distribuite regolarmente.

PRIMA FASE

Il motto “Guerra al regno della Guerra” riprende la parola d’ordine del Congresso della Seconda Internazionale, tenuto a Basilea nel 1912, che stabiliva una linea comune, anti-interventista, dei partiti socialisti d’Europa.

L’entrata in guerra viene votato dal Parlamento italiano il 20 maggio 1915, quindi la bandiera è stata fatta tra il 1912 e il 1915.

SECONDA FASE

La data (1919), tracciata a pennello, corrisponde al periodo turbolento del primo dopoguerra, e allo scontro in atto tra socialisti e neutralisti da un lato e nazionalisti dall’altro, che costituiscono il terreno su cui crescerà il fascismo.

Il 1919 è un anno davvero cruciale:

–          nel marzo Mussolini fonda, con il discorso di Piazza S. Sepolcro a Milano, i Fasci di Combattimento;

–          sempre nel marzo la direzione socialista aderisce alla Terza Internazionale e nel luglio nasce all’interno del partito la frazione comunista guidata da Bordiga;

–          nel frattempo il 15 aprile, nel corso dello sciopero generale proclamato a Milano dalla CGIL e dal PSI come protesta per i morti che si erano verificati durante la grande manifestazione di due giorni prima, i nazionalisti devastano e incendiano la sede dell’Avanti!.

–          Nel XIV congresso del partito socialista, tenuto a Bologna nell’ottobre si scontrano i riformisti di Turati e la corrente massimalista di Bordiga fortemente minoritaria.

In questo clima, che Nenni ha poi definito il diciannovismo viene inserita la data nella bandiera.

Che significato assuma e quale posizione rappresenti è per me difficile da indovinare e lascio il quesito a chi ha competenze storiche. Quello che è certo è che la data 1919 testimonia l’ultima stagione pubblica della bandiera.

TERZA FASE

Infatti, col fascismo inizia la persecuzione della forze e dei simboli socialisti, che conosce una particolare asprezza nel ferrarese fin da subito. La bandiera venne nascosta, anche con grave rischio personale, praticamente fino alla fine della seconda guerra mondiale. Le macchie presenti confermano che è stata, per un certo periodo, messa dentro un bottiglione e seppellita per terra, come ha ricordato la figlia della Pierina, Francesca che sta attraversando un momento difficile per la sua salute e alla quale mando da qui un saluto beneaugurante.

IL DOPOGUERRA

So dall’Ansalda che è stata portata ad una manifestazione a Roma e che lei e la Lina Dal Buono l’avevano cucita tra due strati di tulle che l’hanno preservata fino ai giorni nostri.

Ho fatto un po’ di fotografie per cui, chi vuole, può farsi un’idea del lavoro fatto, che non ha nulla di straordinario: semplicemente il tessuto, in molti punti ridotti a frammenti, è stato fissato a cucito su uno strato di tulle di nylon di migliore qualità.

Mario Ravaglia ha poi realizzato, con la sua bravura, la vetrina-espositore, con vetro antisfondamento.

Adesso trattatela bene: se lo meritano tutte le persone che si sono sacrificate per farla arrivare fino a noi.

 

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Filo, 30 aprile 2008