ECONOMIA FILESE 2008

L’economia filese tra presente e futuro

Relazione introduttiva del Presidente della Fondazione Primaro Egidio Checcoli

 

E’ questo il primo incontro pubblico promosso dalla Fondazione Primaro dopo la sua costituzione avvenuta il 15 novembre scorso.

Il nostro Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno affrontare un tema importante e vitale per il nostro territorio: l’economia, le imprese, il lavoro.

Ringrazio tutti i presenti ed in primo luogo i nostri ospiti che hanno accettato l’invito che avevamo loro rivolto e che rappresentano importanti realtà economiche, istituzionali e sindacali.

Alfredo Bertelli, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, farà l’intervento conclusivo di questo nostro incontro.

Il prof. Mario Bellini, assessore provinciale ai LL.PP. e alla Viabilità della Provincia di Ferrara.

L’assessore Bellini, che ha dimostrato di essere attento e sensibile ai problemi del nostro territorio, lo vogliamo coinvolgere fin da ora sulla necessità di realizzare gli interventi necessari nell’asse viario che interesseranno la zona oggetto dei nuovi insediamenti industriali.

I sindaci dei comuni di Argenta e Alfonsine, Giorgio Bellini ed Angelo Antonellini, che stanno seguendo con molta attenzione e con grande collaborazione i problemi che questa sera discuteremo penso interverranno nel corso della discussione.

Il comune di Alfonsine ha già approvato il bilancio di previsione mentre nelle prossime settimane verrà presentato e discusso nelle frazioni quello del comune di Argenta.

Sarà quella la sede naturale per richiamare le aspettative ed anche alcuni disagi che sono presenti nel nostro territorio e che sono in attesa di risposte.

Credo che le questioni siano ben note ai nostri amministratori e che da parte loro ci sia la dovuta attenzione; penso all’esigenza di spazi per l’esercizio della democrazia, alle difficoltà delle frazioni rispetto al capoluogo per la carenza di alcuni servizi, per i costi di mobilità che i cittadini devono sostenere ma questa sera vogliamo discutere del problema del lavoro e dello sviluppo del nostro territorio.

Al centro della riflessione ci sono soprattutto gli insediamenti industriali della zona Molino di Filo, di cui uno  di recente realizzazione: la nuova fornace realizzata dalla società GRAL.

Nel nostro territorio ci sono altre importanti realtà imprenditoriali, che non vanno trascurate perché sono strettamente intrecciate alla storia del paese e al suo tessuto sociale, questa sera rappresentate da autorevoli dirigenti che se lo riterranno opportuno potranno intervenire, così come lo potranno fare i presenti a questo incontro.

Il nostro paese ha subito pesantemente gli effetti della crisi Costruttori, che non sono tuttora superati sotto il profilo sociale, mentre si è riusciti a salvaguardare ed anche a potenziare la struttura produttiva industriale, come emergerà dagli interventi che seguiranno a questa presentazione.

Prima di entrare nel merito del tema all’ordine del giorno è opportuno evidenziare alcune questioni di carattere generale oltre a quelle più specifiche interessano il nostro territorio.

 

Il quadro di riferimento  

 

Nel 2007 l’evoluzione della congiuntura economica si è confermata ampiamente positiva ma negli ultimi mesi dell’anno sono sensibilmente aumentati alcuni fattori di rischio.

Questi fattori di rischio si possono così sintetizzare :

un aumento della turbolenza nei mercati finanziari;

un andamento negativo del mercato immobiliare;

una forte impennata dei prezzi dei prodotti energetici.

Nel nostro paese, in sintonia con l’andamento dell’economia mondiale, è continuata la fase di crescita che era iniziata nel 2006, con un incremento dei livelli occupazionali mentre sarà ben più problematica la prospettiva di breve e medio periodo.

Più accentuata è stata la crescita che ha interessato la nostra regione, rispetto a quella nazionale, confermando l’Emilia-Romagna come una delle regioni più dinamiche del nostro paese.

Nelle esportazioni, l’E/R si è consolidata al secondo posto come regione esportatrice in valore assoluto mentre si è attestata al primo posto nel rapporto tra valore esportato ed abitanti.

Per il 2008 si prevede un rallentamento della crescita a seguito dell’incremento dei fattori di rischio che ho appena richiamato.

 

La situazione locale

 

Il nostro riamane un territorio a forte vocazione agricola e di questo ne dobbiamo essere consapevoli.

L’annata agricola che si è appena conclusa ha segnato una positiva inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni.

Il settore ne aveva veramente bisogno e l’impatto sui valori fondiari è stato immediato.

Nonostante l’andamento climatico anomalo, che ha influenzato negativamente le rese produttive, per diverse colture la produzione lorda vendibile ha registrato un forte incremento.

La componente determinante della positività di un simile andamento è venuta dal significativo aumento dei prezzi alla produzione, con valori particolarmente accentuati per i cereali, soia, pomodoro da industria e per molte varietà di frutta.

Ci sono le premesse per una riconferma di un simile andamento anche per l’anno in corso.

Ho voluto partire da questo settore perché, a Filo, è molto diffuso il tessuto dell’imprenditoria agricola, con una forte prevalenza di imprese a conduzione famigliare, oltre alla presenza di due importanti realtà imprenditoriali: la Cooperativa Agricola Braccianti “Giulio Bellini” e Terremerse.

Senza nulla togliere a Terremerse, che ha un ruolo importantissimo nell’area dei servizi a livello interprovinciale, nella vendita dei mezzi tecnici e per la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, la  cooperativa“Giulio Bellini” rappresenta l’azienda più radicata al territorio.

E’ un’azienda  nata e sviluppata a Filo; è un prezioso patrimonio produttivo; è parte integrante della storia del nostro paese; è una realtà ad elevata intensità lavorativa con oltre 200 addetti.

Nei mesi scorsi la cooperativa ha dovuto affrontare un impegnativo processo di ristrutturazione e di riorganizzazione gestionale; penso si possa affermare che le difficoltà siano state largamente superate e ci sono le premesse per una nuova stagione di sviluppo aziendale.

Nel settore delle costruzioni è presente la CMR,con sede legale ed operativa a Filo.

E’sicuramente l’azienda più rappresentativa del nostro territorio, con oltre 150 milioni di euro di fatturato e 320/330 addetti.

Inoltre non va sottovalutata la presenza dell’imprenditoria artigiana, sia quella operante nei servizi ma anche quella operante ne segmento della produzione.

Un’ultima annotazione prima di dare la parola ai nostri ospiti, dopo aver presentato le realtà industriali che sono al centro di questo incontro.

Nel nostro territorio ci sono due realtà delle quali si parla poco, per non dire che non se ne parla affatto, ma che riteniamo importanti sotto il profilo sociale.

La prima è inserita a tutti gli effetti nel nostro tessuto urbano: mi riferisco alla Residenza socio-riabilitativa di Villa Vittoria per pazienti con disturbi mentali, gestita dalla Cooperativa Ambra di Reggio Emilia.

La seconda riguarda il centro residenziale e semiresidenziale per portatori di gravi handicaps in località Fiorana, gestito dalla cooperativa Cidas, per la cui realizzazione è stato determinante il ruolo delle nostre cooperative.

Si tratta di due strutture di alta qualità nei servizi alla persona , di elevata intensità di lavoro e nelle quali hanno trovato sbocco occupazionale tanti giovani, oltre 70 persone,  prevalentemente donne, residenti nel nostro comune.

Le nuove opportunità

Sulle attività industriali del centro di Molino di Filo mi limiterò ad alcune rapide considerazioni di carattere generale.

Il centro di Molino di Filo è destinato a diventare un polo eccellente dell’industria dei laterizi a livello nazionale oltre ad avere un importante e qualificato insediamento produttivo nel settore delle ceramiche con la presenza della Serenissima.

Attualmente nell’area industriale del Molino sono occupati circa 40 addetti nelle Fornaci Molino del Gruppo Vela e 50 addetti nella fabbrica di gres porcellanato della Serenissima SpA., oltre a quelli dell’indotto.

Nei prossimi mesi si dovrebbero aggiungere altri 46 addetti se saranno concesse le autorizzazioni alla Serenissima a seguito delle decisioni assunte dalla proprietà di concentrare a Molino di Filo anche la parte produttiva attualmente localizzata a Comacchio.

Agli impianti della Vela e di Serenissima si deve aggiungere il nuovo insediamento produttivo in corso di realizzazione da parte del società GRAL SpA nel quale troveranno occupazione una trentina di addetti.

Si tratta di un intervento molto innovativo per la tecnologia produttiva utilizzata e per dimensione.

Complessivamente in quell’area, nei tre distinti insediamenti, saranno occupati quasi 200 addetti oltre a quelli dell’indotto; quasi il doppio rispetto ai livelli attuali.

Sono cifre che non hanno bisogno di molti commenti.

 

Alcune riflessioni che vorrei sottoporre alla vostra attenzione:

 

  1. Dopo la crisi pesante che ha investito il nostro territorio ci troviamo di fronte ad una crescita del potenziale industriale; non era scontato e lo dobbiamo considerare un fatto importante che vorremmo  salvaguardare  e valorizzare.
  2. Se guardiamo alla situazione che si è creata nei paesi limitrofi (Longastrino-S.Biagio-Bando) possiamo valutare meglio la portata di quanto si sta concretizzando(tre industrie di primaria importanza: Gral, Serenissima e Vela; CMR, CAB “Giulio Bellini” e Terremerse);

poi siamo consapevoli e sappiamo quanto sia importante avere vicino a noi una realtà come Lavezzola con primarie industrie quali: Unigrà, General Cavi, Surgital e Golfera, ma nei nostri due comuni, Argenta e Alfonsine, nelle due frazioni di frontiera, Filo e Longastrino, c’è la nostra realtà.

Il Prof. Benjamin M. Friedman, professore di politica economica dell’Università di Harvard, in un libro che ha avuto molto successo : “Sviluppo economico e progresso civile”, pubblicato in Italia dall’Università Bocconi di Milano,  sostiene come tesi centrale che “lo sviluppo economico rende una società più aperta, tollerante e democratica”.

Ritiene che queste virtù (apertura, tolleranza, democrazia) siano a loro volta quelle maggiormente in grado di incoraggiare l’iniziativa e la creatività e dunque a produrre e ad alimentare nuovo sviluppo economico.

E nemmeno ci sarebbe contrasto tra sviluppo ed etica bensì una intrinseca complementarietà, in un circolo virtuoso nel quale l’uno genera l’altra e viceversa.

L’importante però è che i frutti della crescita siano distribuiti a una larga platea di individui e con la maggiore equità possibile.

La tesi del prof. Friedman è affascinate ed ha molti sostenitori ma non è questa l’occasione per una discussione accademica.

Noi siamo abituati a ragionare con più praticità: se ci sono attività produttive significa che c’è lavoro e se c’è lavoro c’è maggiore ricchezza ed anche maggiore identità territoriale.

Se c’è lavoro ed occupazione c’è qualche possibilità in più che i nostri giovani non siano costretti a dover emigrare e debbano andarsene dal paese.

In primo luogo ne coglieranno i benefici quelli che in tali aziende ci lavorano e ricavano il reddito per soddisfare le loro necessità; nello stesso tempo ciò aiuta a non far perdere la speranza a quanti un lavoro non l’hanno e lo stanno cercando; infine ne avranno qualche beneficio anche coloro che operano nelle attività commerciali e di servizio.

In definitiva questi insediamenti produttivi possono rappresentare una risposta ad un bisogno o meglio a un diritto fondamentale: quello del lavoro, che interessa  tutti ed in particolare i giovani e le future generazioni.

Sono tutte questioni ben note che non hanno bisogno di altre argomentazioni.

Ai nostri ospiti desideriamo sottolineare che il nostro è sempre stato un paese laborioso, educato al lavoro e all’etica del lavoro.

 

La collaborazione

 

Alle Istituzioni riconosciamo attenzione e sensibilità alle questioni che sono oggetto di questo incontro ma credo anche che nel tempo non verrà meno il loro impegno e la disponibilità ad affrontare e risolvere le altre questioni che sono presenti nel territorio: servizi adeguati, viabilità e sicurezza.

Lo spirito di collaborazione che ha sempre caratterizzato il nostro paese è ben noto, basta portare come testimonianza la vasta rete del tessuto di volontariato che è presente (IOR, Istituto Ramazzini, Amici di Villa Vittoria, Avis, Polisportiva, Aiutiamoli a Vivere, al gruppo  di volontari che fanno la raccolta della carta per sostenere chi ha bisogno e chi opera per il bene comune) .

Siamo convinti che tale spirito di collaborazione non verrà meno nell’affrontare i problemi che ho pocanzi evidenziato.

Infine penso si possa affermare che anche nei momenti difficili non è mai venuta meno la fiducia nelle persone e nella loro capacità di fare grandi cose assieme, a condizione che l’ambiente sia positivo e vi siano opportunità di miglioramento.

Filo, 7 febbraio 2008

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